I ricercatori dell’University of Cincinnati hanno sviluppato un nuovo metodo per somministrare la radioterapia alle cellule tumorali, utilizzando batteri ingegnerizzati.
La ricerca è stata pubblicata su “Advanced Healthcare Materials“.
La ricerca si concentra sulla fornitura di un trattamento contro il cancro chiamato terapia con radionuclidi. Nalinikanth Kotagiri, PhD, autore corrispondente della ricerca, ha spiegato che il materiale radioattivo utilizzato nel trattamento rilascia raggi beta mentre decade, distruggendo qualsiasi cosa sul suo cammino.
Questo trattamento viene in genere somministrato in modo mirato, con le radiazioni che uccidono il cancro che si legano alle cellule tumorali attraverso i recettori sulla superficie cellulare per risparmiare il maggior numero possibile di cellule sane circostanti. Il team di ricerca ha progettato un ceppo unico di batteri probiotici che sovraesprime un trasportatore unico che lega e concentra i metalli, in particolare il rame, all’interno dei batteri.
Utilizzando modelli animali di cancro al colon e al seno, il team di ricerca ha iniettato i batteri ingegnerizzati direttamente nei tumori. Dopo aver atteso 48 ore per la proliferazione dei batteri, hanno somministrato due dosi di terapia con radionuclidi utilizzando il rame-67, un radionuclide di rame ad alta energia.
La terapia combinata con batteri e radionuclidi ha portato a una sopravvivenza quasi doppia rispetto ai modelli di controllo dopo 30 giorni.
Il team di ricerca sta inoltre testando l’efficacia dell’approccio utilizzando i radionuclidi già approvati dalla Food and Drug Administration nella speranza che la tecnologia possa essere testata più rapidamente sui pazienti.
Leggi il full text dell’articolo:
An Engineered Probiotic Platform for Cancer Epitope-Independent Targeted Radionuclide Therapy of Solid Tumors
Nabil A. Siddiqui, Alec J. Ventrola, Alexandra R. Hartman, Tohonne Konare, Nitin S. Kamble, Shindu C. Thomas, Tushar Madaan, Jordan Kharofa, Mathieu G. Sertorio, Nalinikanth Kotagiri
First published: 13 March 2023 https://doi.org/10.1002/adhm.202202870
Fonte: University of Cincinnati