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Archive for 7 giugno 2017

Cannabinoidi e chemioterapia per uccidere le cellule tumorali.

Posted by giorgiobertin su giugno 7, 2017

Una nuova ricerca ha confermato che i cannabinoidi – le sostanze chimiche attive della cannabis – sono efficaci nell’uccidere le cellule leucemiche, in particolare quando utilizzate in combinazione con trattamenti di chemioterapia.

Da esperimenti in laboratorio sugli animali è stato dimostrato che alcuni cannabinoidi inibiscono la crescita tumorale, promuovendo la morte delle cellule, riducendo la crescita cellulare, e bloccando lo sviluppo dei vasi sanguigni che alimentano il tumore. Ad oggi, sono stati identificati più di 100 cannabinoidi, tutti con differenti proprietà e profili chimichi.

Cannabis

Nello studio pubblicato sulla rivista “International Journal of Oncology” i ricercatori del St George’s, University of London nel Regno Unito hanno dimostrato che il cannabinoide delta-9-THC (tetraidrocannabinolo (THC)), se usato da solo, uccide le cellule leucemiche. Tuttavia, se usato in combinazione con la chemioterapia, la sua potenza risultata significativamente migliorata.
La combinazione di chemioterapia con cannabinoidi ha fornito risultati migliori rispetto alla sola chemioterapia.

Abbiamo dimostrato per la prima volta che l’ordine in cui vengono utilizzati i cannabinoidi e la chemioterapia è cruciale nel determinare l’efficacia complessiva di questo trattamento. […] I cannabinoidi sono una prospettiva molto eccitante in oncologia“. afferma il prof. Wai Liu coordinatore del progetto.

Leggi abstract dell’articolo:
Anticancer effects of phytocannabinoids used with chemotherapy in leukaemia cells can be improved by altering the sequence of their administration
Katherine A. Scott Angus G. Dalgleish Wai M. Liu
International Journal of Oncology Pages:369-377 Published online on: May 29, 2017 https://doi.org/10.3892/ijo.2017.4022

Fonte: St George’s, University of London

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Un anticorpo per tutti i tumori.

Posted by giorgiobertin su giugno 7, 2017

Per la prima volta la FDA ha approvato un farmaco antitumorale a prescindere dalla sede. Le indicazioni del pembrolizumab (Keytruda), immunoterapico anti PD-1, prevedono infatti che l’anticorpo monoclonale possa essere dato a tutti i malati adulti e pediatrici con tumori solidi non operabili, metastatici, con un’instabilità dei microsatelliti (MSI-H) o deficienti del mismatch repair (dMMR), che hanno una progressione dopo i trattamenti precedenti o, ancora, a coloro che hanno un carcinoma del colon con MSI-H o dMMR e che sono in progressione dopo fluoropirimidina, oxaliplatino e irinotecan.

Keytruda

Il via libero è giunto dopo che sono stati resi noti i risultati di 149 pazienti arruolati in cinque trial non controllati, multicoorte, multicentrici e a braccio singolo, condotti su 90 persone con tumore del colon e 59 con uno tra 14 diversi tipi di cancro, e che avevano ricevuto il pembrolizumab alle dosi di 200 mg ogni 3 settimane oppure 10 mg/kg ogni 2.

Il prodotto è commercializzato da Merck Sharp & Dohme.

Comunicato stampa FDA:
FDA approves first cancer treatment for any solid tumor with a specific genetic feature

Medication Guide for KEYTRUDA  
The physician Prescribing Information also is available.

Fonti: FDA – CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri)

Keytruda 

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Un orologio per la diagnosi del Parkinson.

Posted by giorgiobertin su giugno 7, 2017

Un orologio da polso che, in pochi secondi, consenta la diagnosi di Parkinson. Il dispositivo, già brevettato, costerà poche decine di euro ed è stato messo a punto dai ricercatori dell dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con i colleghi dell’Università di Oxford.

I risultati relativi all’applicazione dello strumento, altamente innovativo, sono stati  pubblicati sulla rivista “Brain” e presentati al congresso internazionale su Parkinson e disturbi del movimento (abstract n. 748)  in corso a Vancouver dal 4 all’8 giugno.

Parkinson-tremors  parkinson-s-disease

Il dispositivo descritto sulla rivista “Brain” sarà presto a disposizione dei neurologi e degli ambulatori dei medici di famiglia, il test dura appena 10 secondi e permette di rilevare se il paziente è affetto da malattia di Parkinson o se il tremolio delle sue mani è diagnosticabile come tremore essenziale, patologia che al contrario non presenta un’evoluzione progressiva e che richiede un diverso trattamento.

Il ‘segreto‘ dello speciale orologio sta nel particolare algoritmo brevettato dagli scienziati e capace di predire in modo automatico la diagnosi del paziente, partendo dall’analisi del tremore.
Una delle forze del progetto sta nella vastità e varietà del campione analizzato, entrambe possibili grazie al coinvolgimento dei massimi esperti mondiali di tremore, che hanno fornito i dati dei loro pazienti per testare e validare l’algoritmo.

Leggi abstract dell’articolo:
Tremor stability index: a new tool for differential diagnosis in tremor syndromes
Lazzaro di Biase John-Stuart Brittain Syed Ahmar Shah David J. Pedrosa Hayriye Cagnan Alexandre Mathy Chiung Chu Chen Juan Francisco Martín-Rodríguez Pablo Mir Lars Timmerman Petra Schwingenschuh Kailash Bhatia Vincenzo Di Lazzaro Peter Brown
Brain awx104. DOI: https://doi.org/10.1093/brain/awx104

Fonte: Università Campus Bio-Medico di Roma

Meeting: 21st International Congress Abstract Number: 748

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