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Archive for 3 giugno 2023

Prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti con cancro.

Posted by giorgiobertin su giugno 3, 2023

Il tromboembolismo venoso (TEV) è una delle principali cause di morbilità e mortalità nei pazienti con cancro. Il tromboembolismo venoso, che include sia la trombosi venosa profonda che l’embolia polmonare, colpisce una porzione considerevole di pazienti con tumore maligno e può avere complicanze potenzialmente letali.

Numerosi nuovi farmaci sono diventati disponibili per la prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti con cancro che sono ad alto rischio di sviluppare la malattia. Questi includono la classe di farmaci chiamati anticoagulanti orali diretti (DOAC) che vengono assunti per via orale, prevenendo il disagio associato alle strategie sottocutanee. L’appropriata stratificazione del rischio e l’intervento per prevenire il tromboembolismo venoso sono vitali per il trattamento dei pazienti con cancro.

Leggi il full text dell’articolo:
Prevention of venous thromboembolism in patients with cancer
Saketh R Guntupalli,… et al.
BMJ 2023; 381 doi: https://doi.org/10.1136/bmj-2022-072715 (Published 01 June 2023)
Cite this as: BMJ 2023;381:e072715

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Un’alterazione genetica alla base dei tumori al cervello.

Posted by giorgiobertin su giugno 3, 2023

Sarebbe una particolare e specifica alterazione di un gene, significativamente importante nel controllo della replicazione cellulare dei tumori, la responsabile di una forma più aggressiva di glioblastoma.

La scoperta, pubblicata su “Esmo Open”, prestigiosa rivista della Società Europea di Oncologia Medica, porta la firma dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV). Lo studio ha preso in esame 273 pazienti colpiti da glioblastoma seguiti dallo IOV.

Affermano la professoressa De Rossi e il dottor Lombardi: «È con particolare soddisfazione che abbiamo presentato i risultati di questo importante lavoro clinico-traslazionale che ha indagato il ruolo del gene TERT nel glioblastoma, il tumore cerebrale più frequente ed aggressivo nell’adulto. Siamo riusciti ad individuare in una specifica variante del gene TERT, un marcatore prognostico di una forma di glioblastoma a più rapida progressione. Riuscire a mettere in luce l’impatto del gene TERT sulla prognosi e sulle interazioni molecolari che sono alla base della crescita tumorale e delle risposte ai trattamenti oncologici apre nuovi scenari in ambito diagnostico e nell’utilizzo di trattamenti più personalizzati“.

Questa scoperta apre nuove strade, permettendo di indirizzare a una migliore individuazione dei pazienti, un miglior arruolamento nei trial clinici e a una prognosi più accurata.

Leggi il full text dell’articolo:
Prognostic role and interaction of TERT promoter status, telomere length and MGMT promoter methylation in newly diagnosed IDH wild-type glioblastoma patients
ESMO Open Volume 8, Issue 3, June 2023, 101570 https://doi.org/10.1016/j.esmoop.2023.101570

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Nuovo biomarcatore del sangue può prevedere l’Alzheimer.

Posted by giorgiobertin su giugno 3, 2023

I ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh hanno scoperto che le cellule cerebrali a forma di stella chiamate astrociti sono fondamentali per la progressione della malattia di Alzheimer, I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati “Nature Medicine“.

Analizzando il sangue di oltre 1.000 persone cognitivamente non compromesse con e senza patologia amiloide, il team di ricerca guidato ha scoperto che solo le persone che avevano una combinazione di carico di amiloide e marcatori ematici di attivazione o reattività astrocitaria anomala progredivano verso l’Alzheimer sintomatico. Questa in futuro è una scoperta fondamentale per lo sviluppo di farmaci volti ad arrestare la progressione.

Il nostro studio sostiene che il test per la presenza di amiloide cerebrale insieme ai biomarcatori ematici della reattività degli astrociti è lo screening ottimale per identificare i pazienti che sono maggiormente a rischio di progredire verso l’Alzheimer“, ha affermato l’autore senior Tharick Pascoal, MD, Ph.D. , professore associato di psichiatria e neurologia al Pitt. “Questo pone gli astrociti al centro come regolatori chiave della progressione della malattia, sfidando l’idea che l’amiloide sia sufficiente per scatenare l’Alzheimer”.

Poiché una percentuale significativa di individui positivi all’amiloide non progredirà verso forme cliniche di Alzheimer, la positività all’amiloide da sola non è sufficiente per determinare l’idoneità di un individuo a una terapia.

Leggi il full text dell’articolo:
Astrocyte reactivity influences amyloid-β effects on tau pathology in preclinical Alzheimer’s disease.
Bellaver, B., Povala, G., Ferreira, P.C.L. et al.
Nat Med (2023). https://doi.org/10.1038/s41591-023-02380-x

Fonte: School of Medicine University of Pittsburgh

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