La natura ha dato alle zecche, alle zanzare e alle liscivie un modo ad azione rapida per impedire la coagulazione del sangue mentre estraggono il loro pasto da un ospite.
Ora la chiave di questo metodo è stata sfruttata da un team di ricercatori della Duke University Medical Center come potenziale agente anticoagulante che potrebbe essere utilizzato come alternativa all’eparina durante l’angioplastica, la dialisi, gli interventi chirurgici e altre procedure.
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Nella pubblicazione sulla rivista “Nature Communications“, i ricercatori descrivono una molecola sintetica che imita gli effetti dei composti presenti nella saliva delle creature succhiasangue. È importante sottolineare che la nuova molecola può anche essere rapidamente invertita, consentendo la ripresa della coagulazione quando necessario dopo il trattamento.
La sfida dopo la sintesi della molecola è stata ideare un modo per invertire il processo, essenziale per le applicazioni cliniche per garantire che le persone non subiscano emorragie. Una volta chiarito completamente il meccanismo di attivazione, i ricercatori sono stati in grado di decodificare un antidoto che ripristina rapidamente la coagulazione.
Un altro vantaggio è che si tratta di una molecola sintetica, a differenza dell’attuale standard clinico degli ultimi 100 anni, l’eparina. L’eparina viene isolata dall’intestino dei suini, il che richiede un’enorme infrastruttura agricola che genera inquinamento e gas serra.
Leggi il full text dell’articolo:
Aptameric hirudins as selective and reversible EXosite-ACTive site (EXACT) inhibitors.
Haixiang Yu, Shekhar Kumar, James W. Frederiksen, Vladimir N. Kolyadko, George Pitoc, Juliana Layzer, Amy Yan, Rachel Rempel, Samuel Francis, Sriram Krishnaswamy, Bruce A. Sullenger.
Nature Communications, 2024; 15 (1) DOI: 10.1038/s41467-024-48211-6