Uno studio rivoluzionario, pubblicato su “Science Translational Medicine“, presenta un’innovazione di ingegneria biomedica con il potenziale di trasformare la cura dei traumi e le pratiche chirurgiche.
Il team ha progettato particelle simili alle piastrine in grado di viaggiare attraverso il flusso sanguigno e poi raggiungere il sito del danno tissutale, dove aumentano il processo di coagulazione e quindi supportano la successiva guarigione della ferita.
L’approccio affronta un’esigenza clinica insoddisfatta nella cura dei traumi e nella pratica chirurgica. “Questo lavoro rappresenta un momento cruciale nell’ingegneria biomedica, mostrando il potenziale traslazionale tangibile delle particelle simili alle piastrine“, ha osservato il prof. Lyon.
Nei modelli di topo e maiale, i tassi di guarigione erano comparabili negli animali che hanno ricevuto trasfusioni di piastrine e trasfusioni di piastrine sintetiche ed entrambi i gruppi hanno avuto risultati migliori rispetto agli animali che non hanno ricevuto nessuna delle due trasfusioni.
Uno dei risultati più significativi dello studio è che queste particelle possono essere escrete per via renale, presentando una svolta nei percorsi di eliminazione associati ai biomateriali sintetici iniettabili.
Il notevole profilo di sicurezza dimostrato nello studio lo rende sicuro ed efficace nei traumi e negli interventi chirurgici.
Leggi abstract dell’articolo:
Ultrasoft platelet-like particles stop bleeding in rodent and porcine models of trauma.
Kimberly Nellenbach, Emily Mihalko, Seema Nandi, Drew W. Koch, Jagathpala Shetty, Leandro Moretti, Jennifer Sollinger, Nina Moiseiwitsch, Ana Sheridan, Sanika Pandit, Maureane Hoffman, Lauren V. Schnabel, L. Andrew Lyon, Thomas H. Barker, Ashley C. Brown.
Science Translational Medicine, 2024; 16 (742) DOI: 10.1126/scitranslmed.adi4490