Il cervello delle persone obese o sovrappeso appare invecchiato di 10 anni rispetto a quello dei coetanei normopeso. Lo rivela uno studio in risonanza magnetica delle Università di Cambridge (Regno Unito) e Yale pubblicato sulla rivista scientifica “Neurobiology of Aging“.
Comparison of grey matter (brown) and white matter (yellow) in sex-matched subjects A (56 years, BMI 19.5) and B (50 years, BMI 43.4). Credit: Lisa Ronan
Per arrivare al risultato gli autori dello studio hanno esaminato l’impatto dell’obesità sulla struttura del cervello di 527 individui di età compresa tra 20 e 90 anni dividendoli ulteriormente tra quelli con un peso adatto alla loro struttura fisica e quelli in sovrappeso, notando una differenza significativa nella quantità di materia bianca tra i primi e i secondi.
I ricercatori hanno anche messo in correlazione l’età dei partecipanti scoprendo che una persona in sovrappeso a 50 anni possiede un volume di materia bianca paragonabile a una persona magra di 60 anni, una differenza di età cerebrale di 10 anni. Differenze importanti che si osservano però dalla mezza età in poi.
Il nostro cervello si riduce naturalmente con l’età, tuttavia mancano studi diretti del collegamento obesità – già legat a condizioni come il diabete, il cancro e le malattie cardiache – e l’insorgenza e la progressione dell’invecchiamento cerebrale. Ricordiamo che malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer sono caratterizzata dalla progressiva perdita di volume cerebrale.
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Obesity associated with increased brain-age from mid-life
Ronan, Lisa et al.
Neurobiology of Aging, article in press, DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.neurobiolaging.2016.07.010
Fonte: University of Cambridge