I ricercatori della Icahn School of Medicine del Monte Sinai hanno fatto un passo avanti significativo nella ricerca sulla malattia di Alzheimer identificando un nuovo modo per rallentare o addirittura arrestare la progressione della malattia.
Lo studio, che si concentra sul ruolo degli astrociti reattivi e della proteina plexin-B1 nella fisiopatologia dell’Alzheimer, fornisce importanti approfondimenti sulla comunicazione delle cellule cerebrali e apre la porta a innovative strategie di trattamento.
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Uno dei risultati più significativi dello studio è la validazione dei modelli di rete genica multiscale della malattia di Alzheimer. Inoltre, la ricerca dimostra il ruolo critico del plexin-B1 nella malattia di Alzheimer, sottolineando il potenziale delle terapie mirate nel contrastare la progressione della malattia.
“I nostri risultati offrono un percorso promettente per lo sviluppo di nuovi trattamenti migliorando il modo in cui le cellule interagiscono con queste placche dannose”, ha affermato il prof. Roland Friedel.
Leggi abstract dell’articolo:
Regulation of cell distancing in peri-plaque glial nets by Plexin-B1 affects glial activation and amyloid compaction in Alzheimer’s disease.
Huang, Y., et al. (2024).
Nature Neuroscience Published: 27 May 2024 doi.org/10.1038/s41593-024-01664-w.
Fonte: Neuroscience news