Ricercatori dell’Università di Stanford, in California, hanno messo a punto un impianto costituito da migliaia di pixel fotovoltaici simili a quelli che si trovano nei pannelli solari, che potrebbe migliorare la vista nelle persone con problemi alla retina. Come descritto su Nature Photonics, oltre ad essere rivoluzionario in termini di tecnologia impiegata, il dispositivo ideato dai ricercatori statunitensi sembra anche più semplice da impiantare rispetto ai sistemi oggi in sperimentazione (grandi circa 2 centimetri), e in grado di garantire una maggiore risoluzione visiva.
La protesi è costituita da un paio di occhiali dotati di una videocamera che acquisisce le immagini e le trasmette a una sorta di micro impianto fotovoltaico situato nell’occhio, utilizzando un fascio di luce infrarossa a bassissima intensità. L’impianto converte poi la luce in attività elettrica per stimolare i neuroni, inviando l’informazione al cervello. Inoltre, i pixel utilizzati hanno dimensione dell’ordine di 70 micrometri (un terzo del diametro di un capello) e sono abbastanza sensibili per rispondere a un singolo fotone di luce infrarossa: per questo motivo possono essere attivati individualmente, in modo analogo a quanto avviene nei fotorecettori biologici.
I ricercatori di Stanford sono così riusciti a dimostrare che le cellule bipolari nella retina dei ratti, sia danneggiate che sane, rispondono alla stimolazione elettrica a infrarossi.
Leggi abstract:
Photovoltaic retinal prosthesis with high pixel density
Keith Mathieson, James Loudin, Georges Goetz, Philip Huie, Lele Wang, Theodore I. Kamins, Ludwig Galambos, Richard Smith, James S. Harris, Alexander Sher & Daniel Palanker
Nature Photonics Published online: 13 May 2012
Fonte ed approfondimenti: Univesrity of Stanford