Uno studio dell’Università dall’Aquila, pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research, mostra il coinvolgimento delle ossa nella progressione della distrofia di Duchenne, suggerendo una possibile strada per rallentarla. I ricercatori, guidati da Anna Maria Teti, hanno scoperto che una particolare molecola, chiamata interleuchina 6, è coinvolta nella perdita di tessuto osseo già nelle prime fasi della malattia, quando ancora la capacità di camminare non è compromessa. Nei pazienti infatti, gli studiosi hanno evidenziato livelli molto alti di questa proteina, ai quali è correlata una diminuzioni nella produzione di osteoblasti, le cellule deputate alla formazione di nuovo tessuto osseo.
«Scopo finale delle ricerche in corso è proprio fornire un’alternativa al trattamento con i glucocorticoidi, tale da rappresentare una terapia di supporto più efficace nel mantenere una migliore funzionalità del sistema muscolo-scheletrico.” afferma Fabrizio de Benedetti.
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Mechanisms inducing low bone density in Duchenne muscular dystrophy in mice and humans
Anna Rufo, Andrea Del Fattore, Mattia Capulli, Francesco Carvello, Loredana De Pasquale, Serge Ferrari, Dominique Pierroz, Lucia Morandi, Michele De Simone, Nadia Rucci, Enrico Bertini, Maria Luisa Bianchi, Fabrizio De Benedetti, Anna Teti
JBMR Published online on apr 20, 2011
Fonte: Galileo – giornale di scienza – O.MA.R. (Osservatorio Malattie Rare)