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Perché molti pazienti affetti da cancro ai polmoni non fumatori affrontano esiti peggiori.

Posted by giorgiobertin su giugno 14, 2024

Il motivo per cui il trattamento mirato per il cancro polmonare non a piccole cellule non funziona per alcuni pazienti, in particolare quelli che non hanno mai fumato, è stato scoperto dai ricercatori dell’University College London Cancer Institute, del Francis Crick Institute e di AstraZeneca.

Lo studio, pubblicato su “Nature Communications“, mostra che le cellule del cancro ai polmoni con due particolari mutazioni genetiche sono più inclini a raddoppiare il loro genoma, il che aiuta loro a resistere al trattamento e sviluppare resistenza ad esso.

Circa l’85% dei pazienti con cancro ai polmoni ha il cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC), ed è il tipo più comune nei pazienti che non hanno mai fumato. Considerata separatamente, il cancro ai polmoni “mai fumato” è la quinta causa più comune di morte per cancro nel mondo.

La mutazione genetica più comune trovata nel NSCLC è nel gene del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), che permette alle cellule tumorali di crescere più rapidamente. Si trova nel 10-15% dei casi di NSCLC nel Regno Unito, in particolare nei pazienti che non hanno mai fumato.

Per trovare la risposta, i ricercatori hanno rivalutato i dati dei trial del più recente inibitore dell’EGFR, l’Osimertinib, sviluppato da AstraZeneca. Hanno scoperto che per i pazienti con solo le mutazioni dell’EGFR, tutti i tumori si sono ridotti in risposta al trattamento. Ma per i pazienti con entrambe le mutazioni (EGFR e p53) erano cresciuti, fornendo prove di una rapida resistenza al farmaco.

Il professor Charles Swanton, dell’Istituto del Cancro UCL e dell’Istituto Francis Crick, ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato perché avere una mutazione del gene p53 è associato a una peggiore sopravvivenza nei pazienti affetti da cancro ai polmoni non correlato al fumo, che è la combinazione di mutazioni dell’EGFR e p53 che abilita il raddoppiamento del genoma. Questo aumenta il rischio di sviluppo di cellule resistenti ai farmaci attraverso l’instabilità cromosomica“.

Leggi il full text dell’articolo:
Mixed responses to targeted therapy driven by chromosomal instability through p53 dysfunction and genome doubling.
Hobor S, Al Bakir M, Hiley CT, et al.
Nat Comm. 2024;15(1):4871. Published: 13 June 2024 doi: 10.1038/s41467-024-47606-9

Fonte: University College London Cancer Institute

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